venerdì, Marzo 29, 2024

AreaNetworking intervista VMWare in merito al Cloud Computing

Federico Lagni
Federico Lagnihttps://www.areanetworking.it
Appassionato di innovazione in tutte le sue forme, è fondatore e CEO di AreaNetworking.it, uno dei maggiori punti di riferimento online del settore ICT. E' anche fondatore ed Event Director di alcune importanti conferenze, come Crypto Coinference, la più importante conferenza dedicata alle criptovalute e la blockchain, e il GDPR Day, una conferenza molto verticale dedicata appunto al GDPR ed alla Data Protection. Inoltre, è fondatore e Presidente di Tesla Club Italy, il primo club Tesla italiano e tra i primissimi al mondo. Al tempo stesso, è anche fondatore e CEO di Enerev, la prima azienda italiana specializzata nel noleggio a breve termine di auto Tesla, nonché società di formazione e di riferimento per diverse soluzioni dedicate alla mobilità elettrica. Partecipa ad eventi e conferenze come speaker e formatore.

AreaNetworking intervista Dario Regazzoni, System Engineer Manager di VMWare Italia ponendo alcuni quesiti sul Cloud Computing, tematica oramai sulla bocca di tanti ma in realtà chiara a pochi. Abbiamo deciso pertanto di rivolgerci a una delle voci più autorevoli per ottenere risposte e considerazioni su cosa sia effettivamente questa tecnologia.

Dario Regazzoni, VMWareNato a Bergamo nel 1972, Dario Regazzoni ha iniziato la sua carriera nel 1997 in Rohm&Haas Italia collaborando alla realizzazione di progetti ERP. Successivamente è entrato nella divisione Telecom&Media di Silicon Graphics Italia, dove è rimasto fino al 2001, anno in cui è passato in Sun Microsystems Italia dove si è occupato della realizzazione di progetti in ambito infrastrutturale, middleware e SOA. E’ entrato in VMware nel 2005 e si è occupato dello start-up del settore tecnico della filiale italiana, che tuttora coordina.

ANW: Percepisce anche lei una certa confusione di mercato su cosa sia effettivamente il Cloud Computing? Se sì, a cosa crede sia dovuta?

VMWARE: Il cloud computing rappresenta un fenomeno estremamente articolato e complesso che poggia sul concetto di distribuzione dell’IT come servizio e vuole condurre le aziende a raggiungere livelli elevati di efficienza e flessibilità.
La confusione e le perplessità che spesso si percepiscono sul mercato sono comprensibili, soprattutto se si considerano le differenze esistenti tra le diverse accezioni di cloud computing (pubblico, privato, ibrido e altro ancora). Gli aspetti legati all’esternalizzazione di risorse e sistemi, inoltre, comportano dubbi rispetto ai possibili effetti collaterali dovuti alla dipendenza da terze parti per l’erogazione di servizi IT ai clienti interni ed esterni.
Sia per capire il cloud computing che per evitare di incorrere in situazioni maggiormente a rischio o in aspettative irrealistiche bisogna affrontare questo scenario con molto pragmatismo partendo da ciò che le tecnologie consentono e valutando, in base alle esigenze e aspettative dell’azienda, quale tipologia adottare.

ANW: Come definirebbe, con parole quindi più semplici e chiare in assoluto, il Cloud Computing?

VMWARE: Il cloud computing è un modello che consente di abilitare un accesso conveniente e su richiesta a un insieme condiviso di risorse configurabili (come reti, server, memoria di massa, applicazioni e servizi). Esistono però accezioni di cloud notevolmente diverse tra loro:
I cloud pubblici, in genere maggiormente noti al largo pubblico, rappresentano uno scenario nel quale i servizi sono erogati ad un vasto numero di utenti e le funzionalità sono offerte in maniera aperta e condivisa I cloud privati sono invece ambienti interni che vedono una condivisione delle risorse, nessuna necessità di fare migrare i dati e, soprattutto, la sicurezza di mantenere le informazioni all’interno della propria struttura (aspetto fondamentale ad esempio per le aziende del settore bancario o per chi deve gestire dati ad elevata criticità). La terza scelta è costituita dal cloud ibrido, un ambiente formato dall’unione di più provider interni e/o esterni. Questo sistema permette di fruire dei vantaggi economici dei servizi erogati dai cloud pubblici abbinati al controllo e alla conformità tipici dei cloud privati. Ad esempio, un’azienda può disporre di un cloud privato e allo stesso tempo collaborare con un cloud provider che fornisca capacità aggiuntiva a livello di storage o di infrastruttura.

ANW: Ci può gentilmente fare uno o due esempi eclatanti e d’eccellenza di questa tecnologia?

VMWARE: Oggi è ancora difficile poter raccontare casi di eccellenza nell’adozione del cloud computing, i motivi sono diversi: innanzitutto l’adozione progressiva di queste tecnologie rende più complesso presentare in modo strutturato i progetti e i benefici raccolti. In secondo luogo spesso le aziende non hanno interesse a dare visibilità alle loro scelte quando comportano l’esternalizzazione di alcuni servizi. Inoltre, in particolare nel nostro paese, molte aziende interpretano il cloud computing ancora come una strategia di evoluzione a lungo termine, rispetto alla quale alcuni dubbi relativi a temi come sicurezza, compliance, rispetto delle policy, rappresentano ancora dei freni dal punto di vista sia dell’adozione sia della promozione di quanto realizzato.

ANW: Quando possiamo collocare, nel tempo, la reale nascita del Cloud Computing?

VMWARE: E’ difficile datare con precisione la nascita del cloud computing in quanto esso è in realtà il risultano progressivo di un percorso evolutivo dell’IT, reso possibile da diverse tecnologie esistenti quali la virtualizzazione, l’automazione e i portali self-service, e permette oggi di erogare on demand risorse dinamicamente scalabili e spesso virtualizzate sotto forma di servizi.

Alla base del cloud computing vi è infatti la virtualizzazione che, disconnettendo l’aspetto logico applicativo dalla fisicità, trasforma un server in “una sorta di file”, rendendo più facile ottimizzare il cloud computing e trasformandolo in un ambiente maggiormente competitivo.
Dopo aver creato ambienti virtualizzati, è oggi possibile rendere disponibili le risorse on demand e abilitare l’accesso all’utente rispondendo a un interesse comune del business e dell’IT: sfruttare i benefici di efficienza di costo propri dei paradigmi di cloud computing.

ANW: Essendo una tecnologia innovativa, comporta sicuramente notevoli vantaggi. Quali sono quelli più rilevanti e aventi un impatto diretto?

VMWARE: Il cloud comporta benefici consistenti in termini di minori costi di servizio, legati alle economie di scala raggiungibili nei grandi data center dei provider e dai tempi di provisioning maggiormente ridotti, in virtù dell’elevata dinamicità delle configurazioni legate alla standardizzazione e automazione ottenibile presso i grandi data center dei provider. Anche dal punto di vista degli investimenti iniziali i vantaggi per i clienti sono sicuramente consistenti. Strategico si rivela il modello pay-per-use del cloud, che consente di legare i costi all’effettivo utilizzo e quindi al business e di mantenere livelli di disponibilità estremamente elevati.

ANW: A livello di mercato, VMware sta avendo la risposta che si aspettava?

VMWARE: Abbiamo promosso una iniziativa dedicata, chiamata VMware vCloud, volta a supportare l’adozione della virtualizzazione e abilitare i servizi di cloud, per garantire ai clienti la flessibilità necessaria per espandere in modo sicuro ed efficiente i propri cloud interni e ottimizzare le risorse offerte da service provider esterni. Stiamo raccogliendo ottimi risultati da questo punto di vista.
Il segreto dei nostri successi in ambito cloud è la virtualizzazione di VMware, che permette di sfruttare meglio le risorse e “modellarle” sui reali bisogni. Tutto ciò si applica perfettamente al cloud computing, per il quale VMware propone una piattaforma unica (vSphere) che consente di creare una struttura cloud all’interno delle proprie macchine (nel caso degli istituti bancari data center di grandi dimensioni) e sfruttare al contempo anche la capacità di cloud esterne, proprietarie e non aperte.

ANW: Quali sono le previsioni per il futuro prossimo e quello a lungo termine?

VMWARE: Secondo i dati presentati dall’analista IDC, entro i prossimi cinque anni i servizi cloud finiranno per superare i servizi tradizionali, raggiungendo un giro d’affari di 44,2 miliardi di dollari (pari al 10% della spesa IT complessiva nel 2013, con una crescita media annua del 26%). E’ evidente che le aziende che non saranno in grado di ritagliarsi un proprio posizionamento sul fronte cloud in tempi rapidi, rischiano di perdere importanti opportunità in uno dei segmenti di mercato con i tassi di crescita più promettenti.
In tale contesto, VMware rivestirà un ruolo fondamentale supportando i propri clienti nel cogliere i massimi benefici da questo nuovo paradigma.

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