giovedì, Marzo 28, 2024

Ecosia: il motore dalle ricerche verdi

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Dopo un periodo editoriale, definiamolo così, in cui abbiamo dato ampio spazio a Volunia, restiamo in tema parlando di Ecosia, comunemente definito come il motore di ricerca green. Abbiamo coinvolto a tal proposito Alessandra Festa, Responsabile Comunicazione di Ecosia, per sapere di più cos’è e come funziona questo progetto.

ANW: Gentile Alessandra, grazie per la disponibilità.
AF: Grazie a voi per l’attenzione che avete mostrato nei confronti di Ecosia

ANW: Iniziamo con ordine: cos’è Ecosia? Come può essere definito?
AF: Ecosia è una social business rivolta alla sostenibilità ambientale, che destina l’80% dei ricavi ai programmi mondiali di protezione della foresta pluviale più significativi.

Per social business s’intende una società che non è focalizzata sulla massimizzazione del profitto, ma sulla risoluzione di un problema sociale. Differentemente da un’organizzazione di beneficenza, Ecosia lavora come una società nel senso tradizionale del termine. Ciò significa che non è sostenuta dalle donazioni, perché genera denaro attraverso l’offerta di servizi al mercato.

Il servizio di Ecosia più noto, la maschera del motore di ricerca Ecosia.org, è offerto dalla tecnologia di Bing e Yahoo! e consente attività di routine essenziali (come la ricerca sul web), a cui associa un contributo a favore dell’ambiente. Non solo le ricerche di Ecosia compensano le emissioni di CO2, ma ogni clic su un link sponsorizzato si trasforma in centesimi per l’ambiente.

Questi potrebbero non sembrare molti, ma, sommandosi, raggiungono una quantità significativa. Dalla sua nascita fino a dicembre 2010, Ecosia è stata in grado di raccogliere quasi 125.000 euro per il programma di protezione della foresta pluviale gestito dal WWF e questo solo nel primo anno!

ANW: Chi partecipa ad Ecosia? Ci sono istituzioni pubbliche o private? Come partecipano?
AF: Vi sono società che partecipano attivamente e passivamente alle attività di Ecosia.
Le società che svolgono un ruolo “attivo” e prettamente tecnico sono Bing, Yahoo!, Viglink e Skimlinks. Bing fornisce i risultati di ricerca dinamici, mentre Yahoo! i link sponsorizzati, facendo sì che questi partner speciali diventino elementi centrali dell’esperienza del motore di ricerca ecologico. Viglink e Skimlinks, invece, sono i partner di affiliate marketing. La loro esperienza tecnica rende possibile l’uso degli EcoLink.
Le istituzioni che invece svolgono un ruolo “passivo” sono il WWF e PURE, The Clean Planet Trust.

Ecosia sostiene il lavoro del WWF in Amazzonia attraverso una partnership ufficiale. Le donazioni di Ecosia sono dirette al WWF Amazon Initiative, un programma di priorità internazionale del WWF (implementato dal WWF Brasile), e sono impiegate per proteggere il territorio di conservazione di Tumucumaque.

PURE, invece, è un’istituzione benefica per la compensazione delle emissioni di anidride carbonica, con base nel Regno Unito, e che investe denaro in progetti gold standard per la creazione di fonti di energia rinnovabile. Le emissioni di anidride carbonica associate a ogni ricerca realizzata con Ecosia sono compensate attraverso PURE per bilanciare l’impatto delle ricerche.

ANW: Da dove nasce la partnership con Bing? E’ stato preso in considerazione anche Google?
AF: Christian Kroll, il fondatore di Ecosia, lanciò nell’agosto 2008 il primo motore di ricerca ecologica, Forestle. Il nuovo progetto crebbe rapidamente, con Google come indice e partner pubblicitario. Tuttavia, il gigante dei motori di ricerca si ritirò a causa dell’aumento della somma delle donazioni e Christian fu costretto a cercare un provider di ricerca alternativo. Yahoo! Germania firmò immediatamente, anche se fu subito chiaro che, con più di 100.000 utenti e altra strada da percorrere, Forestle aveva il potenziale per imporsi a livello internazionale. Dopo nove mesi a Buenos Aires, Christian tornò in Germania e iniziò a lavorare alla grande idea successiva. Era il 7 dicembre 2009 quando il fondatore di Ecosia lanciò un nuovo progetto sostenuto da Yahoo! che, all’epoca, era stato fuso a Bing. Quest’ultimo tentativo di realizzazione di un motore di ricerca ecosostenibile fu chiamato Ecosia.

ANW: Quali sono gli obiettivi perseguiti?
AF: L’obiettivo principale di Ecosia è contribuire il più possibile alla protezione dell’ambiente attraverso la preservazione delle foreste pluviali di tutto il mondo.
Altro obiettivo è quello di essere il più trasparente possibile. Per questo, Ecosia pubblica mensilmente sulla pagina http://ecosia.org/statistics.php le relazioni sulle attività svolte e le ricevute delle donazioni del WWF.
Inoltre, come obiettivo a breve termine, Ecosia desidera incrementare il numero degli utenti, in modo da ampliare l’offerta di opzioni, ma anche di favorire un loro maggiore coinvolgimento.

ANW: Da un punto di vista puramente pratico, come funziona Ecosia?
AF: Ecosia è un motore di ricerca può essere utilizzato direttamente dal sito www.ecosia.org, impostandolo come motore di ricerca predefinito, oppure attraverso il componente aggiuntivo che consigliamo di installare perché aiuta a tenere traccia della quantità di foresta salvata. Le istruzioni per l’installazione sono riportate alla pagina www.ecosia.org/install.php.

Basta inserire i termini della ricerca nello spazio bianco, selezionare il tipo di risultato desiderato (immagine, notizia, ecc.) e fare clic su Invio o sulla lente di ingrandimento.
I risultati della ricerca appaiono nella parte centrale, con a destra i link sponsorizzati, che sono pubblicità testuali. Le società e organizzazioni pubblicitarie pagano una determinata somma agli operatori di motori di ricerca per ciascun clic effettuato. Bing e Yahoo! offrono una parte di questi ricavi a Ecosia.

ANW: Il guadagno, e di conseguenza il poter salvare porzioni di foresta, avviene però soltanto in caso di clic sugli annunci sponsorizzati. Abbiamo capito bene?
AF: Ecosia finanza la protezione della foresta pluviale solo attraverso i ricavi generati dai clic sulle pubblicità. Se, in genere, non si clicca sui link sponsorizzati, le ricerche di Ecosia aiutano indirettamente le foreste pluviali. Non è importante sapere quante volte un utente clicca sugli annunci pubblicitari. Se si utilizza Ecosia al posto di un motore di ricerca più tradizionale è già un segno positivo, perché si dimostra che la protezione dell’ambiente attraverso internet è importante. Se si consiglia di utilizzare Ecosia ad altre persone, è probabile che alcune di loro cliccheranno sui link sponsorizzati. Inoltre, Ecosia mantiene informati gli utenti su tematiche ecologiche. Per questo ci piace dire: ogni ricerca, e non ogni clic sugli annunci pubblicitari, sostiene una parte di foresta pluviale.

I guadagni di Ecosia sono generati, inoltre, dagli EcoLink ovvero link affiliati integrati nei risultati della ricerca di Ecosia. Ogni volta che si fa un acquisto o si approfitta di altre offerte (come ad esempio un contratto di telefonia) attraverso un EcoLink, la società affiliata paga una percentuale a Ecosia, senza costi aggiuntivi per l’acquirente. Come sempre, almeno l’80% dei guadagni ricavati dagli EcoLink, è devoluto per sostenere il lavoro del WWF in Amazzonia. Gli EcoLink sono messi a disposizione dai partner Viglink e Skimlinks.

ANW: Sul sito si legge che i vostri server sono alimentati da energia verde. Come funziona questo processo?
AF: Il server di Ecosia è alimentato per il 90% da energia idrica e per il restante 10% da energia eolica.
L’energia è fornita da Greenpeace Energy, che è la più grande cooperativa di energia indipendente tedesca, ed è prodotta da impianti eolici e idrici presenti in Germania e Austria.

ANW: Ai lettori è importante però precisare che le ricerche vengono effettuate in realtà da Bing e non dai vostri server. State cooperando con loro per ammortizzare la pressione sull’ambiente da parte dei loro Datacenter?
AF: In realtà, come è riportato nella sezione FAQ del sito www.ecosia.org, le ricerche vengono effettuate anche dal server ecologico di Ecosia. Inoltre, per ogni ricerca, Ecosia compensa 0,2 grammi di CO2 grazie all’aiuto dell’organizzazione partner non lucrativa PURE, che vende certificati delle emissioni e investe i guadagni in progetti gestiti allo scopo di promuovere le fonti di energia rinnovabile. Ecosia si avvale esclusivamente di progetti gold standard per compensare le emissioni prodotte dal suo funzionamento.

ANW: Quali risultati sono stati raggiunti?
AF: Un risultato economico importante è stato raggiunto nell’agosto 2011, quando Ecosia ha donato 45.000 euro al WWF.
Altro obiettivo conseguito, è stato quello di garantire maggiore trasparenza in merito al rapporto fra Ecosia e WWF, in particolare riguardo al progetto di protezione della foresta pluviale gestito dal WWF nel Parco Nazionale di Tumucumaque, in Brasile. Per questo, Ecosia ha pensato di inserire nel blog (http://ecosia-en.tumblr.com/post/14562265593/the-forest-for-the-trees-environmental-education-in) le notizie relative a tale progetto, in modo da consentire agli utenti di essere sempre informati sulle attività svolte dal WWF in quell’area.

Altro risultato importante, sempre collegato alle attività del WWF finanziate da Ecosia, è l’implementazione di un progetto formativo esteso della foresta pluviale rivolto alle comunità che vivono all’interno e all’esterno del parco Tumucumque.

ANW: Indicativamente qual è il bacino di utilizzatori?
AF: I Paesi in cui Ecosia è maggiormente utilizzato sono, per ordine, Germania, Francia e Italia. È possibile osservare la distribuzione delle ricerche per Paese e il numero delle ricerche giornaliere, visitando la pagina delle statistiche http://ecosia.org/statistics.php.

ANW: Cosa c’è in programma per il futuro di Ecosia? Quali altri progetti ci sono?
AF: Per il 2012 sono previsti vari progetti rivolti all’aggiornamento dell’interfaccia utente (come ad esempio il sito mobile) e al miglioramento dei criteri di ricerca e dell’interazione con l’utente.

ANW: Grazie per le risposte esaurienti.
AF: Grazie a voi!

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