martedì, Marzo 19, 2024

Italiani all’estero nel settore ICT: dalla Repubblica Ceca Stefano Laguardia

Federico Lagni
Federico Lagnihttps://www.areanetworking.it
Appassionato di innovazione in tutte le sue forme, è fondatore e CEO di AreaNetworking.it, uno dei maggiori punti di riferimento online del settore ICT. E' anche fondatore ed Event Director di alcune importanti conferenze, come Crypto Coinference, la più importante conferenza dedicata alle criptovalute e la blockchain, e il GDPR Day, una conferenza molto verticale dedicata appunto al GDPR ed alla Data Protection. Inoltre, è fondatore e Presidente di Tesla Club Italy, il primo club Tesla italiano e tra i primissimi al mondo. Al tempo stesso, è anche fondatore e CEO di Enerev, la prima azienda italiana specializzata nel noleggio a breve termine di auto Tesla, nonché società di formazione e di riferimento per diverse soluzioni dedicate alla mobilità elettrica. Partecipa ad eventi e conferenze come speaker e formatore.

Buon inizio settimana a tutti. Dopo l’intervista ad Eleonora Nervi in Gran Bretagna, oggi facciamo nuovamente un salto in Repubblica Ceca, nazione già trattata con l’intervista a Marco Campagna un anno e mezzo fa. Tra l’altro, grazie a Stefano Laguardia, parliamo della stessa città: Brno.

Per leggere le altre interviste fatte, potete consultare questa Google Map oppure visualizzare tutto l’elenco cliccando direttamente qui.

ANW: In che città vivi e lavori attualmente?
SL: Brno, Repubblica Ceca.

ANW: In quale azienda lavori e con che ruolo? Di cosa ti occupi?
SL: Lavoro come Network Specialist in AT&T. Mi occupo principalmente di garantire a grandi clienti con sedi in tutto il mondo la continuità della loro connettività Internet di livello enterprise. In particolare mi occupo di effettuare troubleshooting sui dispositivi dei clienti e sui circuiti dell’ISP per garantire il corretto funzionamento della rete.

ANW: Da quanto sei all’estero?
SL: Mi sono trasferito verso la fine di Aprile del 2012.

ANW: Avevi già avuto esperienze di vita all’estero?
SL: No, questa è la mia prima esperienza

ANW: Cosa ti ha spinto a migrare?
SL: Sono stato spinto principalmente da due motivi, uno di carattere personale ed uno strettamente legato al lavoro.
In relazione al primo motivo, avvertivo la voglia di crescere come persona e sono sempre stato attratto dalla possibilità di potermi confrontare con culture diverse dalla mia ed utilizzando una lingua straniera.
Dal punto di vista lavorativo, invece, la scelta dell’estero è stata quasi obbligatoria. Ero alla ricerca di una posizione che mi permettesse di crescere tecnicamente e di raggiungere una certa stabilità economica. In Italia per chi, come me, ha più di 32 anni non è semplice raggiungere detti obiettivi perchè ci si ritrova a dover lavorare con contratti precari e non remunerati – a mio avviso – in maniera sufficiente. Al contrario all’estero l’età non ha alcun valore e si viene valutati per le proprie capacità e competenze.

ANW: Hai subito uno sconvolgimento delle tue abitudini?
SL: All’inizio di questa avventura si. Cambiare la nazione in cui si vive credo comporti sempre un cambio di abitudini, soprattutto se si vuole vivere integrandosi con le persone del posto.
Così, ad esempio, ho dovuto cambiare le mie abitudini sul modo di mangiare (ma senza esagerare, continuo a cucinare italiano), e mi sono dovuto adattare agli orari per lo svago che qui iniziano già dal pomeriggio.
Tutto sommato però a quest’ultima abitudine si fa presto ad adattarsi!

ANW: Dal punto di vista culturale e sociale, quali cambiamenti hai constatato?
SL: La Repubblica Ceca è una nazione nella quale vi è un gran rispetto per la “cosa pubblica”. Tutto è molto ordinato e pulito e avverto che si cerca di mantenere questo modo di comportarsi. Nel mio caso ho avuto la fortuna di incontrare persone molto rispettose degli altri e pronte ad aiutare e condividere e non è difficile conoscere persone nuove ed avere uno scambio di idee ed opinioni.
Un altro aspetto che mi ha positivamente colpito è l’importanza che qui rivestono i mezzi di trasporto pubblico. Raggiungere i posti di lavoro è molto comodo e generalmente si giunge a destinazione in orario o al massimo con qualche minuto di ritardo durante le ore di punta.

ANW: Quanto difficoltoso è stato il tuo ambientamento?
SL: Ritengo di essere stato fortunato perchè non ho avuto grandi difficoltà. Ciò soprattutto grazie alle persone del posto che ho avuto la fortuna di incontrare nei primissimi giorni di permanenza a Brno ma anche grazie ai colleghi italiani. Tutti mi hanno aiutato a conoscere velocemente la città e a muovere i primi passi in questa nuova avventura.

ANW: Quale considerazione c’è degli italiani e in generale dell’Italia nel paese in cui ti trovi?
SL: C’è una grande ammirazione per la nostra cultura e per la nostra storia passata, ma non siamo molto apprezzati per la recente storia politico-sociale.
In generale gli italiani sono considerati in maniera estrema: c’è chi ritiene che siamo ottime persone e instancabili lavoratori e chi, al contrario, ci vede come fannulloni e persone con sola voglia di divertirsi.

ANW: Visto il periodo: quanto si è sentita la crisi economica nel tuo paese? Quali cambiamenti ha apportato?
SL: Devo ammettere che anche qui si avverte un continuo mutamento in peggio delle condizioni economiche generali, nonostante il settore dell’IT sia in crescita in Repubblica Ceca. In soli due anni ho potuto notare un sensibile aumento dei prezzi e del costo della vita in generale. Tutto sommato, però, con gli stipendi medi che si riescono ad ottenere lavorando nelle nuove tecnologie, ci si può permettere di vivere senza soffrire.

ANW: Dal punto di vista professionale, quali differenze hai potuto notare rispetto all’Italia?
SL: Le differenze sono molteplici e tutte a favore della vita lavorativa all’estero.
In linea di massima qui si tende a premiare chi si impegna e dimostra di essere capace nelle proprie mansioni. Non viene chiesto nè preteso nè tantomeno sottinteso che ci si debba fermare oltre l’orario di lavoro e non si pretende lo svolgimento di attività extra.
Anche dal punto di vista delle promozioni vale la stessa regola: se dimostri di valere si può aspirare a migliorare la propria posizione lavorativa ed economica anche in tempi brevi. Nel mio caso, ad esempio, in due anni ho migliorato la mia posizione lavorativa accedendo ad un team di livello superiore ed ho ottenuto riconoscimenti di natura economica nonchè premi per la qualità del lavoro svolto.

ANW: Come descriveresti il processo di selezione ed assunzione nel paese in cui ti trovi?
SL: Nel mio caso, così come in quello della quasi totalità dei colleghi provenienti dall’estero, la prima assunzione è avvenuta tramite agenzia di intermediazione. Quest’ultima ti accompagna nel processo di selezione presso l’azienda finale e, in caso di esito positivo, ti assume con contratto a tempo indeterminato o a medio termine.
In genere le agenzie ti contattano dopo aver trovato il CV su famosi motori di ricerca o perchè, come nel mio caso, si ottiene una raccomandazione da chi già lavora per l’agenzia stessa all’interno dell’azienda.
A parte l’aspetto contrattuale, il processo di selezione avviene poi secondo le normali procedure che prevedono un primo colloquio con una persona esperta di risorse umane e poi con colloqui di natura tecnica.

ANW: Sei laureato?
SL: Si, sono laureato in Giurisprudenza.

ANW: In Italia si parla spesso di cervelli in fuga. E’ presente anche all’estero questo fenomeno? In quali proporzioni?
SL: In Repubblica Ceca tendenzialmente i cervelli arrivano. Diciamo che capita di incontrare cechi che vogliono emigrare e che si spostano verso l’Austria, la Germania o mete più distanti come il Canada, ma tendenzialmente la fuga dei cervelli è molto limitata.

ANW: A livello quantitativo, com’è la richiesta di lavoro rispetto all’Italia? Cosa si ricerca maggiormente?
SL: Se parliamo dell’ambito IT la richiesta di lavoro è abbastanza elevata e c’è anche una discreta facilità nel cambiare lavoro nel caso in cui non si sia soddisfatti di quello che si sta svolgendo.

ANW: Da quanto hai potuto vedere, qual è la forma di rapporto lavorativo più diffuso?
(Dipendente, freelance, contratti a tempo determinato, etc).

SL: Decisamente il contratto di lavoro dipendente a tempo indeterminato o a medio/lungo termine.
In linea di massima, almeno con le grandi società, i contratti hanno una durata minima di tre anni e salvo rarissime eccezioni vengono convertiti in contratti a tempo indeterminato all’esito dei tre anni.
Tuttavia in larga parte si viene assunti direttamente con contratto di lavoro a tempo indeterminato.
Le posizioni di lavoro freelance esistono e vengono utilizzate per lavori altamente specialistici. In genere prevedono retribuzioni notevolmente superiori alla media.

ANW: Come rapporti la retribuzione rispetto a quella italiana? Quali differenze ci sono? E’ effettivamente più alta?
SL: In Repubblica Ceca gli stipendi medi sono inferiori a quelli europei e simili a quelli italiani. La reale differenza è che con lo stipendio che in Italia ti costringe a vivere come uno studente universitario, qui riesci a vivere dignitosamente.

ANW: Qual è il tenore di vita? Cambia effettivamente il costo della vita e di quanto?
SL: A brno il tenore di vita è abbastanza diverso da quello italiano. Mediamente è leggermente inferiore, ma gli stipendi medi per chi lavora in IT permettono di vivere generalmente bene.
Tuttavia il costo della vita è in continuo aumento e ed in soli due anni dia mia permanenza qui ho potuto notare una sensibile differenza.

ANW: Come funziona la tassazione? Com’è la pressione fiscale?
SL: In media le tasse sul lavoro dipendente non sono alte. Considerati i pagamenti da effettuare anche per la sanità, detratti direttamente dalla busta paga, in media si perde circa il 25/27% dello stipendio lordo.

ANW: Cosa non ti manca dell’Italia?
SL: Dell’Italia non mi mancano la disorganizzazione, la burocrazia e il senso di enorme instabilità ed incertezza.

ANW: Cosa, invece, ti manca dell’Italia?
SL: Sicuramente mi mancano la famiglia, gi amici ed il cibo.

ANW: E’ una scelta permanente o ritieni che un giorno tornerai nel bel paese?
SL: Per il momento non ho intenzione di rientrare in Italia. In futuro, se il Belpaese dovesse finalmente cambiare come promesso da decenni, sicuramente mi farebbe piacere rientrare.

ANW: Cosa ti senti di dire a chi vorrebbe compiere la tua stessa scelta? Quali caratteristiche sono necessarie al fine di affrontare al meglio questo cambiamento?
SL: A volte serve un po’ di coraggio per affrontare un cambiamento così importante, ma se si avverte fortemente un senso di instabilità ed incertezza credo che sia opportuno provarci. Quello che mi sento di dire è che non bisogna avere paura e bisogna guardare al proprio futuro.

ANW: Grazie molte Stefano.
SL: Grazie a voi.

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