venerdì, Aprile 19, 2024

Working Capital di Telecom Italia: intervista a Diego Giorgini per il progetto Università 2.0

Federico Lagni
Federico Lagnihttps://www.areanetworking.it
Appassionato di innovazione in tutte le sue forme, è fondatore e CEO di AreaNetworking.it, uno dei maggiori punti di riferimento online del settore ICT. E' anche fondatore ed Event Director di alcune importanti conferenze, come Crypto Coinference, la più importante conferenza dedicata alle criptovalute e la blockchain, e il GDPR Day, una conferenza molto verticale dedicata appunto al GDPR ed alla Data Protection. Inoltre, è fondatore e Presidente di Tesla Club Italy, il primo club Tesla italiano e tra i primissimi al mondo. Al tempo stesso, è anche fondatore e CEO di Enerev, la prima azienda italiana specializzata nel noleggio a breve termine di auto Tesla, nonché società di formazione e di riferimento per diverse soluzioni dedicate alla mobilità elettrica. Partecipa ad eventi e conferenze come speaker e formatore.

ANW: Ciao Diego e grazie della tua collaborazione.
DG: Buongiorno a voi ed a tutti i lettori di AreaNetworking.

ANW: Ci spieghi chi sei e di cosa ti occupi?
DG: Sono studente di Informatica all’Università di Padova ma più che sui libri passo le ore su internet ad approfondire tecnologie emergenti. Mi interesso di programmazione ma anche di sicurezza e sistemistica, il tutto con un’attenzione particolare alle reti e al web. Con Andrea Pigato ho fondato fruktarbo.com dove esploriamo il mondo delle startup dall’interno provando a realizzare le migliori idee che escono dalle pause-caffè.

Diego Giorgini al Working Capital di Padova
Diego Giorgini al Working Capital di Padova
ANW: Sappiamo ormai tutti cos’è Working Capital di Telecom Italia ma ci spieghi cos’è e cos’è stato per te fino ad ora?
DG: Come sai Working Capital è un concorso con cui Telecom Italia si propone di stimolare e sostenere l’innovazione web in italia, con particolare attenzione all’imprenditorialità giovanile.
Per me e Andrea è stata innanzitutto una grande occasione per conoscere molte persone veramente in gamba che si occupano di Innovazione, web e startup in italia. C’è una grande fermento nel settore e incontrare persone competenti e attive su queste tematiche è veramente bello e stimolante. Potersi confrontare con loro poi è particolarmente importante per me, ma anche per tutti quelli che hanno assistito all’evento. Non da ultimo partecipare come concorrenti ci ha dato la possibilità di lavorare a un progetto su cui rimuginavamo da tempo.

ANW: Sostanzialmente, come funziona Working Capital?
DG: Working Capital è un concorso itinerante che tocca diverse tappe in tutta Italia. Nelle città che ospitano il tour, l’entourage di Working Capital, formato da Telecom e da dPixel (la principale firma italiana di early stage venture capital per startup web), seleziona un certo numero di progetti che si contenderanno i contratti di ricerca e l’offerta di infrastrutture messi in palio.
Tutto inizia presentando il proprio progetto di ricerca tramite una descrizione sommaria dell’idea indicando come la si vuole sviluppare e perché è innovativa.
Dopo una prima selezione e alcune interviste telefoniche con Telecom Italia si passa a realizzare la presentazione che dovrà, in soli 4 minuti, illustrare la propria idea e
convincere la giuria, insomma il classico elevator pitch à-la Silicon Valley.

ANW: Quale progetto avete presentato? In cosa consiste?
DG: Andrea ed io abbiamo presentato “Università 2.0”, un progetto per la riorganizzazione del materiale didattico prodotto dalle università in un’ottica di condivisione e collaborazione. L’idea nasce perché, come studenti, troviamo che la rigidissima divisione in corsi di laurea, facoltà e atenei sia completamente disfunzionale quando si tratta di didattica online.
Non solo non aiuta lo studente a reperire il proprio materiale didattico ma gli rende inoltre impossibile raggiungere dispense, lucidi ed esercizi prodotti da professori di corsi analoghi presso altri atenei.
Per questo motivo vogliamo costruire una piattaforma sociale dove studenti e docenti possano collaborare insieme anche se non appartengono allo stesso corso o alla stessa università, proponendo un’alternativa a tutta quella serie di strumenti più o meno inadatti e/o obsoleti che vengono attualmente utilizzati.

ANW: Quali aspettative avevi nei confronti di Working Capital?
DG: Non siamo partiti con particolari aspettative e all’inizio è stata sopratutto un modo per imporci delle scadenze e lavorare seriamente ad un progetto a cui ormai pensavamo da tempo.
Non era affatto scontato che saremmo stati fra i 5 vincitori della tappa padovana: basti pensare che eravamo i due ragazzi più giovani (21 anni io, 22 Andrea) e che la maggior parte degli altri partecipanti erano dottorandi o ricercatori, con progetti (e curriculum!) davvero notevoli. Nonostante la qualità della concorrenza non abbiamo desistito e alla fine ce l’abbiamo fatta.
Anche se non fosse andata così bene, sarebbe certamente valsa la pena partecipare per “fare rete” e venire a contatto con molte persone di talento, sia dalla parte dell’organizzazione che da quella dei concorrenti.

ANW: Cosa ti sta dando in questo momento e quali prospettive hai attualmente per il tuo progetto?
DG: Spenti i riflettori di Working Capital inizia il lavoro vero e proprio. A partire dal prossimo gennaio io e Andrea inizieremo a lavorare sul progetto, in contatto costante con un tutor tecnico di Telecom. La sfida sarà realizzare una prima versione alfa già per aprile e muoverci da lì con vari rilasci successivi, in cui ci impegneremo al massimo per assecondare il feedback del numero progressivamente crescente di utenti, fino alla pubblicazione ufficiale. Siamo già alla ricerca di studenti e docenti universitari da tutta Italia che siano interessati a provare da subito la piattaforma, e approfitto di questo spazio per lasciare un contatto a chiunque fosse interessato: [email protected].

ANW: Quale risorse vi ha messo a disposizione Working Capital, parlando anche in termini economici?
Telecom Italia ci ha messo a disposizione una borsa di studio di 20.000 euro e ci ha affiancato un tutor tecnico che
ci seguirà nelle fasi di progettazione e realizzazione del progetto. Oltre a questo la rete di contatti intessuta durante questa esperienza ci sarà sicuramente molto utile anche per riuscire a sviluppare il progetto al meglio.

ANW: Grazie Diego di averci riportato questa tua esperienza. Ci sentiremo sicuramente da qui a qualche mese per aggiornarci sul progetto Università 2.0.
DG: Ben volentieri e grazie a voi per l’opportunità.

In QUESTA pagina potete trovare altre informazioni in merito ad Università 2.0, su Diego Giorgini ed Andrea Pigato e su Working Capital stesso.

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