martedì, Marzo 19, 2024

Italiani all’estero nel settore ICT: dalla Gran Bretagna Nicola Arnoldi

Federico Lagni
Federico Lagnihttps://www.areanetworking.it
Appassionato di innovazione in tutte le sue forme, è fondatore e CEO di AreaNetworking.it, uno dei maggiori punti di riferimento online del settore ICT. E' anche fondatore ed Event Director di alcune importanti conferenze, come Crypto Coinference, la più importante conferenza dedicata alle criptovalute e la blockchain, e il GDPR Day, una conferenza molto verticale dedicata appunto al GDPR ed alla Data Protection. Inoltre, è fondatore e Presidente di Tesla Club Italy, il primo club Tesla italiano e tra i primissimi al mondo. Al tempo stesso, è anche fondatore e CEO di Enerev, la prima azienda italiana specializzata nel noleggio a breve termine di auto Tesla, nonché società di formazione e di riferimento per diverse soluzioni dedicate alla mobilità elettrica. Partecipa ad eventi e conferenze come speaker e formatore.

Dopo l’Austria con Daniele Matta e la Svizzera+Francia con Alfredo Bacin, ecco fare una capatina virtuale nel Nord Europa con Nicola Arnoldi.

Come vedete, le nostre interviste ai professionisti ICT italiani all’estero non si fermano, visto i numerosi apprezzamenti che continuate a mandarci (leggi tutte le interviste).

ANW: In che città vivi e lavori attualmente?
NA: Londra.

ANW: In quale azienda lavori e con che ruolo? Di cosa ti occupi?
NA: Lavoro per BSkyB (British SKY Broadcasting), l’omologa italiana di SKY. Murdoch, insomma. Sono un IP Network Development Engineer e, insieme ai colleghi del mio team, mi occupo della progettazione dei servizi IP per la nostra rete MPLS che, attualmente, serve quasi 5 milioni di utenti broadband e 3 milioni di utenti voce.

ANW: Da quanto sei all’estero?
NA: Circa 5 mesi.

ANW: Avevi già avuto esperienze di vita all’estero?
NA: No.

ANW: Cosa ti ha spinto a migrare?
NA: La scorsa estate ho ricevuto una proposta di lavoro sostanzialmente irrinunciabile.
Pur avendo avuto in mente di stabilirmi definitivamente nella mia città (Trento), ho deciso di prendere al volo l’occasione per fare un’esperienza professionale in uno degli ISP più importanti d’Europa.

ANW: Hai subito uno sconvolgimento delle tue abitudini?
NA: Ero abituato alla vita in una città che è grande circa 1/80 di Londra e dove decidere all’ultimo momento cosa fare dopo lavoro era una cosa normale, ma soprattutto fattibile. Qui non lo è di sicuro. Pur essendo i trasporti efficientissimi, la città è così grande che le abitudini di tutti cambiano. Per forza di cose.

ANW: Dal punto di vista culturale e sociale, quali cambiamenti hai constatato?
NA: Una delle prime cose che ho notato è che la burocrazia britannica non è sicuramente meglio della nostra, anzi.
Mediamente, sia sul posto di lavoro sia fuori, constato che la cultura del lavoro è completamente diversa dalla media italiana. Il lavoro non è solo un mezzo di sostentamento, ma uno dei fattori principali della gratificazione personale. I risutati di questo si vedono nella dedizione con cui quasi tutti affrontano la loro vita professionale.

ANW: Quanto difficoltoso è stato il tuo ambientamento?
NA: Non particolarmente difficoltoso direi. Sicuramente meglio di quanto mi aspettassi.

ANW: Quale considerazione c’è degli italiani e in generale dell’Italia nel paese in cui ti trovi?
NA: Direi neutrale. Anche se, per motivi politici, negli ultimi anni, siamo stati oggetto dello scherno un po’di tutti, no?

ANW: Visto il periodo: quanto si è sentita la crisi economica nel tuo paese? Quali cambiamenti ha apportato?
NA: Londra è un mondo a se stante e la sue economia continua a volare (anche se le sforbiciate ai bilanci e agli investimenti pubblici si vedono anche qui). La situazione nel Regno Unito nel suo complesso è sicuramente differente e sta vivendo molte difficoltà, come nel resto del mondo.

ANW: Dal punto di vista professionale, quali differenze hai potuto notare rispetto all’Italia?
NA: Questa domanda meriterebbe una risposta lunga come la Divina Commedia.

Vorrei cercare di sintetizzare in 3 parole:
1. Merito
2. Responsabilità
3. Trasparenza

ANW: Come descriveresti il processo di selezione ed assunzione nel paese in cui ti trovi?
NA: Questo è uno degli aspetti che mi hanno colpito più di tutti.

Posso assolutamente affermare di essermi “conquistato” il posto di lavoro.

Dopo 3 colloqui via Skype di circa 2 ore l’uno e un’intervista di 5 ore qui a Londra, finalmente, mi venne comunicata la bella notizia.

Preciso che, in circa 11 ore di colloquio, non arrivò domanda “psicoattitudinale”.

Dopo qualche settimana, chiesi al mio team manager il perché. La risposta non ha bisogno di spiegazioni: “Credi che dopo 11 ore a massacrarti di domande tecniche non sia riuscito a capire che sai reggere la pressione, che hai buone capacità di problem solving e di lavoro di gruppo? Credi che non abbia capito che non sei un pazzo e che ti divertirai un mondo a lavorare con noi?”

ANW: Sei laureato?
NA: Sì, ho una Laura Specialistica in Ingegneria delle Telecomunicazioni.

ANW: In Italia si parla spesso di cervelli in fuga. E’ presente anche all’estero questo fenomeno? In quali proporzioni?
NA: Purtroppo ho pochissime informazioni al riguardo. Posso dire che i casi che conosco di Inglesi in “fuga” non possono essere associati al fenomeno dei “cervelli in fuga”.
Parlerei piuttosto di qualche hippie moderno che decide di andare a vendere bigiotteria a Formentera o a Ibiza.

ANW: A livello quantitativo, com’è la richiesta di lavoro rispetto all’Italia? Cosa si ricerca maggiormente?
NA: Direi che i due settori che trainano la domanda del mercato del lavoro sono la finanza e l’ICT. Nel secondo campo, sicuramente sviluppatori, system integrators e network engineers.

ANW: Da quanto hai potuto vedere, qual è la forma di rapporto lavorativo più diffuso?
(Dipendente, freelance, contratti a tempo determinato, etc).

NA: Ricordo che qui non esiste il c.d. “licenziamento per giusta causa”. Se non fai quello per cui sei stato assunto o lo fai male, vieni semplicemente licenziato. Il contratto a tempo indeterminato è quindi il più diffuso.

ANW: Come rapporti la retribuzione rispetto a quella italiana? Quali differenze ci sono? E’ effettivamente più alta?
NA: Posso non rispondere? La retribuzione è decisamente più alta, anche messa in relazione al costo della vita che qui è folle. Tenete poi presente che ogni anno, a seconda del raggiungimento di obiettivi individuali la retribuzione può cambiare (e non parlo dei premi-produzione, ma degli emolumenti mensili) sia in alto, sia in basso.

ANW: Qual è il tenore di vita? Cambia effettivamente il costo della vita e di quanto?
NA: Il costo della vita a Londra è assolutamente esagerato, specialmente quello degli alloggi. Parlo di almeno il 40% in più rispetto ad una grande città italiana come Milano o Torino.

ANW: Come funziona la tassazione? Com’è la pressione fiscale?
NA: La pressione fiscale è assolutamente comparabile a quella italiana. Forse leggermente inferiore. Di sicuro il sistema fiscale è molto meno complicato.

ANW: Cosa non ti manca dell’Italia?
NA: Non mi mancano il pressapochismo, la poca serietà e l’ignoranza di tanti.

ANW: Cosa, invece, ti manca dell’Italia?
NA: Gli amici, il tempo libero e il Trentino.

ANW: E’ una scelta permanente o ritieni che un giorno tornerai nel bel paese?
NA: Chi lo sa…

ANW: Cosa ti senti di dire a chi vorrebbe compiere la tua stessa scelta? Quali caratteristiche sono necessarie al fine di affrontare al meglio questo cambiamento?
NA: Sicuramente serve molta pazienza. Sono molto soddisfatto della mia scelta. Confrontarsi con un’azienda di queste dimensioni mi sta consentendo di imparare cose che non avrei mai imparato altrimenti.

ANW: Grazie Nicola.
NA: Grazie a voi!

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