sabato, Aprile 20, 2024

Google come provider di banda larga

Federico Lagni
Federico Lagnihttps://www.areanetworking.it
Appassionato di innovazione in tutte le sue forme, è fondatore e CEO di AreaNetworking.it, uno dei maggiori punti di riferimento online del settore ICT. E' anche fondatore ed Event Director di alcune importanti conferenze, come Crypto Coinference, la più importante conferenza dedicata alle criptovalute e la blockchain, e il GDPR Day, una conferenza molto verticale dedicata appunto al GDPR ed alla Data Protection. Inoltre, è fondatore e Presidente di Tesla Club Italy, il primo club Tesla italiano e tra i primissimi al mondo. Al tempo stesso, è anche fondatore e CEO di Enerev, la prima azienda italiana specializzata nel noleggio a breve termine di auto Tesla, nonché società di formazione e di riferimento per diverse soluzioni dedicate alla mobilità elettrica. Partecipa ad eventi e conferenze come speaker e formatore.

Il titolo è chiaro. Google ha annunciato di essere in fase di progettazione di una rete in fibra ottica con l’obiettivo di offrire fino a 1 Gbit/s di banda larga il alcune città degli Stati Uniti. E’ una notizia di un certo peso e non tanto per la quantità di banda ma proprio perchè è un progetto di Google. La prima domanda che ci sorge? E’ oggettiva: cosa centra Google con la banda larga e le connettività Internet?

La risposta è semplice ma interessante: Google vuole progettare e costruire non un servizio fine a se stesso bensì conduttore per altre idee. Sembra proprio infatti che Google abbia in mente una serie di prodotti/servizi di gran lunga innovativi e necessitanti, a livello fisico, di una banda cospicua.

Non essendoci, nemmeno negli USA, una banda come Google vorrebbe, sta pensando lei stessa a soddisfare i propri requisiti.

L’inizio del Comunicato di Google recita: “Immagina di essere in una clinica medica e di partecipare allo streaming tridimensionale di immagini via Web, discutendo con uno specialista a New York. Oppure di scaricare un film di alta qualità in meno di cinque minuti. Oppure ancora di collaborare con i tuoi compagni di classe sparsi per il mondo guardando live un video in 3D di una lezione universitaria.“.

Non è ancora chiaro se sarà direttamente Google ad offrire l’accesso diretto oppure se il tutto verrà “commissionato” ai provider. Di conseguenza, non è ancora chiaro se i provider devono iniziare a preoccuparsi, visto una concorrenza da miliardi di dollari, oppure se devono esserne contenti per il nuovo business che potrebbe presentarsi.

Un video interessante:



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