sabato, Aprile 20, 2024

Casi reali di aziende e Telelavoro: l’esperienza di Paolo Righetti con Fretless Idea

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Dopo il nostro sondaggio sul telelavoro ed il successivo approfondimento, abbiamo deciso di affrontare questa forte tematica intervistando direttamente chi il telelavoro l’ha già applicato. L’obiettivo è quello di portare testimonianze e casi reali per dimostrare la piena fattibilità e i vantaggi concreti del telelavoro.

Contestualmente, la volontà è quella di portare a galla altri casi di telelavoro applicato dalle imprese. Se questo è il vostro caso, scrivete a [email protected]. Avrete lo stesso spazio di questa intervista. Daremo la parola ovviamente anche a chi non la pensa nello stesso modo. E’ corretto infatti sentire anche opinioni e motivazioni contrarie a quelle che andremo a sentire, ad esempio, in questa intervista.

Spazio, inoltre, ai vostri commenti che potete inserire comodamente alla fine dell’articolo. Con l’occasione ricordiamo l’implementazione di Disqus, piattaforma che consente di inserire commenti in modo semplice ed ottimizzato (leggi l’articolo AreaNetworking.it utilizza Disqus come piattaforma per i commenti ai contenuti).

Paolo RighettiANW: Ciao Paolo e grazie per aver dato disponibilità a questa intervista.
PR: Buongiorno e grazie a voi per l’interesse e l’opportunità.

ANW: Prima di tutto, ci puoi dire chi sei e di cosa ti occupi?
PR: Sono il fondatore di Fretless Idea, ci occupiano di soddisfare il bisogno di organizzare le informazioni delle aziende, tramite integrazione di sistemi informativi. In particolare offriamo consulenza ICT per le aziende ferroviarie e, sotto alcuni aspetti specifici, per gli operatori telefonici.

ANW: Cosa pensi del telelavoro come fattore agevolante e migliorativo?
PR: Il telelavoro produce molti vantaggi. Migliora la qualità di vita di molti lavoratori, riduce i costi delle aziende e contribuisce alla riduzione dell’inquinamento. Il cartaceo tende a sparire, le informazioni sono ricercabili elettronicamente e risiedono in azienda, l’auto si consuma meno e non inquina. Io che adoro cucinare stacco un minuto per mettere l’acqua sul fornello, un minuto per buttare la pasta e settare il timer per la cottura, e con questi due minuti mangio quasi ogni giorno in modo più economico e salutare.

ANW: Quale applicazione ne hai fatto all’interno della tua azienda e per quali motivi?
PR: Dopo le persone, il più grande valore dell’azienda sono le informazioni: tecniche, commerciali ed operative. La condivisione economica delle informazioni è stato il motore. E’ più veloce aggiornare le direttive aziendali nella wiki, con conseguente notifica via email a tutti i dipendenti con link alla pagina che evidenzia le differenze dalla versione precedente, piuttosto che creare un documento, condividerlo in qualche modo e scrivere l’email che chiede di prenderne visione. Per fare questo ho dovuto un po’ reinventare l’azienda, facendola tornare una startup senza un vero ufficio e con contratti di telelavoro. I clienti li ho tenuti ovviamente, e dato che bisognava continuare a fornire loro servizi di qualità, questo ha forzato la riorganizzazione, direi in modo fisiologico. I clienti sono stati avvisati, e dopo un primo periodo di abbassamento della qualità siamo tornati agli alti livelli di prima della riorganizzazione, ma con maggiore scalabilità e processi ottimizzati.

ANW: Quali vantaggi porta il telelavoro alla tua organizzazione? Quali strumenti e tecnologie hai utilizzato?
PR: Un vantaggio è la diminuzione dei costi per dipendenti, e quindi possibilità di risparmio per l’azienda. Un altro vantaggio è che le informazioni devono essere condivise tramite sistemi informativi, e rimangono quindi in azienda. Il vantaggio maggiore è stato nella riorganizzazione dei processi. Abbiamo usato sistemi informatici per knowledge management, tra cui sistemi di ticketing, centralizzazione e versioning dei documenti, e una wiki interna. Per la comunicazione soft-phone, chat ed email. Queste ultime usate soprattutto come mezzo di notifica dai sistemi informativi. Questo esercizio ci è inoltre servito per aumentare ulteriormente le competenze e la qualità dei nostri servizi di consulenza in materia di sistemi informativi.

ANW: Quale pensi sia il motivo per cui molti imprenditori non vogliono intraprendere questa strada?
PR: Bisogna avere le competenze per monitorare la produttività, le capacità di implementare processi snelli e la voglia di evolversi. Sembra che questa terna sia piuttosto rara. C’è stasi. La crisi economica ha creato un’enorme crisi culturale. Bisogna innovarsi ed innovare. Ogni livello aziendale deve guadagnarsi il proprio posto di lavoro creando valore per l’azienda invece che consumarla cassando l’innovazione o il cambiamento. L’orario segnato sul cartellino non è più un indice di produttività. Lo era in Ford nel 1920. Forse hanno paura che col telelavoro vengano a galla i veri motivi per cui l’azienda non è competitiva? E’ umanamente comprensibile, sia che riguardi l’imprenditore che il manager. Ma non è aziendalmente accettabile.

ANW: E se ti chiedessimo quali sono gli aspetti negativi del lavorare da casa o comunque non in azienda?
PR: Le relazioni umane rischiamo di desalinizzarsi se non gestite correttamente e sistematicamente. Col telelavoro si perdono molti aspetti paraverbali e quasi tutti i non verbali della comunicazione. Telelavoro non è sinonimo di “non so chi sei”. I meeting face-to-face non devono sparire, anzi tornano ad assumere importanza strategica, e devono essere programmati regolarmente. Se l’azienda è di poche persone e non ha un ufficio anche in pausa pranzo in un pub può andare bene.

In conclusione, il telelavoro è uno strumento che può migliorare la qualità di vita per le persone, abbassa i costi per le aziende e riduce l’inquinamento. Per applicarlo servono persone che sanno ma soprattutto vogliono.

Se ancora non l’hai fatto, leggi il nostro approfondimento sul Telelavoro: vantaggi e problemi culturali.

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